Il Palazzo di
Leon Battista Alberti
a Bologna
di Manuela Rubbini
C.V. AUTRICE
Una storia che si dipana
documento dopo documento
“Non intendo stendere la biografia del Beato e non intendo neppure fare la storia del vetusto convento, … Pubblico soltanto ed illustro alcuni documenti che mi è occorso di conoscere in occasione di ricerche compiute su altro soggetto.
E’ questa l’avventura di chi consuma il proprio tempo ed esaurisce le risorse della
propria pazienza nella consultazione dei rogiti notarili. Ti può succedere molto frequentemente di sfogliare intere filze senza trovare alcun documento relativo all’argomento che ha mosso quella ricerca, mentre avrai la sorpresa di leggere altre carte, delle quali avverti subito una qualche importanza, …”
(C. Piana, Il Beato Marco da Bologna e il suo convento di S. Paolo in Monte nel Quattrocento, Bologna 1963, p.1.)
Il Palazzo di Leon Battista a Bologna ora si può scrivere fosse un palazzo sontuoso, immerso in una natura addomesticata alle porte della città, in punto rialzato, visibile da tutti coloro che lì giungevano, come doveva esserlo il biglietto da visita di una tal schiatta di famiglia; perché come si sa’ Leon Battista Alberti non era un individualista.
Da qui la sua importanza e l’inarrestabile voglia di accrescerlo ……
I puntini di sospensione voglio sublimare la fine ingloriosa che fece. Sbianchettato dal cambio repentino dei tempi e dei vincitori. Ci furono famiglie che caddero sul lastrico per volere un palazzo che si imponesse sugli altri. In questa storia il denaro non mancò. Sono i documenti, le ricerche che fino ad ora hanno taciuto, tenendolo sepolto sotto la polvere dei secoli e non riconoscendolo in ciò che di Lui rimane.
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